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“Mai come questa edizione, il Molise deve essere orgoglioso: la delegata del neo eletto Consiglio Provinciale ONAV di Campobasso, Carolina Iorio, punta d’orgoglio di tutti i soci “onavisti” molisani, farà parte della giuria di esperti degustatori, 7 per l’Italia. È un traguardo prestigioso per la delegazione molisana, sul territorio da pochissimi anni”. Questo cita il comunicato stampa Onav di qualche giorno fa, che poi rileva come sia “anche un’opportunità per tutte le cantine molisane che vorranno partecipare e mettersi in vista su un mercato, non solo nazionale ma, internazionale”. Più che un semplice comunicato, ci sembrava più giusto anche dare voce alla protagonista che, in poco tempo, ha creato un vero e proprio gruppo di lavoro “agguerrito” nella Regione, che conta oltre cento associati. “Scelsi Onav, cinque anni fa, perché in Molise non era presente, ma soprattutto per il suo approccio scientifico al vino, per il messaggio di un consumo consapevole, quello del bere bene con moderazione”, così esordisce Carla Iorio, che ripercorre le tappe di un percorso che ha visto l’Onav protagonista di vari eventi tutti tesi a divulgare la cultura enologica, con particolare interesse verso le produzioni molisane. “Credo molto nel vino, quale mezzo di comunicazione del territorio d’origine, grazie al suo carattere edonistico; tanto più un vino è legato a un territorio – come i vitigni autoctoni – tanto più comunica storia, cultura, tradizione, bellezza dello stesso”.
Carla Iorio |
Concetti che ci sentiamo di sposare in pieno, che spesso ci sforziamo di porre al centro di una corretta comunicazione, come la stessa Carla, poi, rileva con orgoglio: “Il vino deve essere ambasciatore di una terra antica, prima dei Sanniti, poi dei Romani, dei Monaci Benedettini, con le sue bellezze paesaggistiche, che tutti ci invidiano, ma che non sappiamo comunicare”. Il vino può farlo perché parla di tutto questo, perché una bottiglia di vino non è solo una miscela idro-alcolica acida, ma un contenitore di cultura, fatta di storia, tradizioni, terra e sacrificio di chi la coltiva. La rinnovata fiducia accordata dai vertici, alla delegata Onav, per i prossimi tre anni, devono, per forza di cose, basarsi su solidi presupposti, un disegno ambizioso quello proposto, “parlare di Molise attraverso il vino, cosa che spero di poter fare anche come giudice al Concours Mondial de Bruxelles, un molisano in giuria è un’opportunità da non perdere specie per le nostre cantine, essere rappresentati significa attenzione del mondo dei consumatori e dei giudici verso la nostra regione, interesse che già traspare”.
Uno dei momenti dell’attività di divulgazione dell’Onav Molise |
Cos’è che non ha funzionato, o meglio, non è andato per il verso giusto nella comunicazione del vino dei nostri produttori che, pur tra mille difficoltà, stanno esportando il Molise nel mondo, spesso ignorati dalla critica enologica o, addirittura, in qualche caso, anche sbeffeggiati da qualche “bontempone” che si è arricchito con i soldi degli imprenditori nazionali del vino, non dei vignaioli, per una presunta tara territoriale, che non consente di fare di qualità? Lo abbiamo chiesto anche a Carla, che da due anni gira in tour, presso le varie delegazioni regionali, attraverso la Tintilia, portando i vini molisani in degustazione, con grande successo e interesse, i suggerimenti che si sente di dare ai produttori per emergere come meriterebbero. “Non ho la presunzione di dare consigli” precisa la stessa, puntualizzando poi che, “forse, dobbiamo sforzarci tutti di più nel comunicare; i concorsi enologici, le fiere d’interesse internazionale posso essere una strada da seguire”, ma non manca una nota d’amarezza nelle sue parole, quando rileva che “non sempre tutti i produttori si rendono disponibili a supportarci in queste attività che sono del tutto gratuite”.
Come le oche, le persone che condividono gli stessi obiettivi raggiungono la meta con meno fatica che da sole (dalla nostra presentazione a DivinOlio 2014, fonte Gabriele Micozzi) |
La conclusione contiene un messaggio importante, “come questo incarico lo condivido con tutti i Soci della mia delegazione – i traguardi si raggiungono solo se si lavora congiuntamente – lo stesso vale per i nostri vignaioli, insieme si può avere la forza per affrontare il mondo che c’è oltre i confini della nostra regione”. Come non essere concordi con lei, condivisione e comunità d’intenti del mondo produttivo sono l’unica strada, ma questo è un messaggio che tutti gli addetti al settore si auspicano, anche da questo modesto contenitore e dalla voce di chi vi scrive, ci siamo sforzati di dirlo, anche in incontri pubblici. Per adesso, però, “nulla di nuovo sotto il sole”. Nell’attesa di tempi migliori, ci coccoliamo una nostra rappresentante nel ristrettissimo gruppo dei sette italiani, in uno dei concorsi mondiali più importanti del vino. A lei vanno i nostri migliori auguri.
Sebastiano Di Maria
molisewineblog@gmail.com
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