Una delle realtà vitivinicole più importanti del panorama enologico molisano, soprattutto in termini di estensione della superficie vitata, pari circa a 85 ettari, è l’azienda Masserie Flocco, sodale che si riaffaccia, con una nuova veste, nel complesso e variegato mondo del vino, animata dalla passione di giovani guide che ne scriveranno i futuri successi, personali e di una Regione che ha voglia d’emergere. Il cuore dell’azienda è situato nelle campagne di Portocannone, piccolo Comune prossimo alla costa molisana, da cui dista circa 10 km, una finestra sull’Adriatico e sulle isole Tremiti, una delle tre comunità Arbëreshë della Regione, che conservano i caratteri – tradizioni, cultura e folklore – delle loro origini e di una terra ricca di storia, borghi, paesaggi e sapori, quella molisana, spesso ai margini e vero scrigno di bontà.
L’intervista ad Antonio Grieco
La nuova guida aziendale, nelle mani della famiglia Grieco, di origini pugliesi, ha rilevato, lo scorso anno, una realtà in un momento difficile, anche per scelte produttive discutibili, come puntare su vitigni internazionali mentre il mondo enologico andava verso la scoperta della territorialità e dei vitigni autoctoni. Proprio Antonio Grieco, primogenito di famiglia e amministratore dell’azienda, ha tenuto a precisare, nelle sue prime parole della nostra visita, “il carattere e la forza di un territorio che non ha ancora espresso le sue enormi potenzialità”. Come non essere d’accordo con lui. Con Manuela Cecca, responsabile comunicazione e marketing, e alla vulcanica Maria Concetta Raimondo, enologo d’esperienza e punto fermo, ormai da anni, dell’azienda, Antonio Grieco ha costruito la nuova squadra che, attraverso cospicui investimenti, in cantina con nuove attrezzature all’avanguardia e in vigna con progressive riconversioni varietali e sistemi di allevamento, oltre che nello “scouting” del mercato, vuole dare una svolta decisiva nella produzione di vini territoriali di qualità, con un forte legame alla storia.
L’intervista all’enologo Maria Concetta Raimondo
Immagini aziendali (Ufficio Stampa Masserie Flocco)
Una prima svolta, in tal senso, c’è stata già con il restyling del logo aziendale, attraverso l’adozione dell’alfabeto osco, utilizzato dalle popolazioni pre-italiche del meridione, dove l’azienda affonda le radici, proprio nella terra degli Osci, una delle due IGT molisane. Vini che parlano la stessa lingua e sempre lungo questo binomio costante, un ponte aperto tra passato e futuro, nasce la nuova etichetta “Passo alle Tremiti” con tre vini espressione di un solo territorio, una Falanghina DOC, un Molise Rosato DOC e un Molise Rosso DOC da uve Montepulciano, due vitigni che, di fatto, rappresentano la storia vitivinicola del Molise e dove hanno trovato un terroir di elezione.
Una piccola Regione come il Molise è pervasa da un grande fermento enologico, nuove aziende nascono e sempre maggiore consapevolezza avvolge un settore produttivo che può contare su diversi terroir di elezione, che nulla hanno da invidiare a realtà più blasonate, oltre che su un vitigno autoctono dal forte carattere come la Tintilia, sfida raccolta anche dalla famiglia Grieco che la presenterà al prossimo Vinitaly. Una nuova generazione di vignaioli sta nascendo, per l’appunto, giovani e determinati, che stanno dando una risposta importante a un settore dove latita il cooperativismo, quello dei grandi volumi e di qualità, tranne qualche eccezione, mentre molte delle uve o vini, purtroppo, sono ancora meta di cantine o imbottigliatori fuori dai confini regionali. Un encomio va ad Antonio Grieco e alla sua famiglia, che hanno deciso di investire in questa terra, credendo fortemente nei suoi valori, nella sua storia e nelle sue potenzialità, nella sfida di produrre grandi vini in questo piccolo angolo, sentimenti che ci sentiamo di sposare in pieno.
Sebastiano Di Maria
molisewineblog@gmail.com
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