Tra i vari concorsi enologici che si svolgono nel nostro Paese, una menzione particolare va fatta per il “Concorso Nazionale Rosati d’Italia”, giunto alla terza edizione, che ha visto protagonisti, in terra di Puglia, tra Lecce e Otranto, nella Regione che detiene circa il 40% della produzione nazionale, vini con tantissime sfumature di rosato. Una tipologia di vino che rappresenta una nicchia – appena il 6% il consumo sul totale – con ampi margini di crescita. Secondo dati recenti, il Belpaese si è attestato, nel 2012, al secondo posto come quantitativo prodotto con 48 milioni di bottiglie, ossia il 20% della produzione mondiale. Viceversa, il nostro Paese è al primo posto per quanto riguarda le esportazioni, ben il 43% di quello prodotto va nel mercato internazionale. Gli ultimi dati sul consumo interno sono confortanti, con una percentuale d’incremento del 13%, spinti anche dal consumo sempre maggiore come aperitivo o con abbinamenti che hanno un vero e proprio stile. Questi dati hanno spinto sempre più aziende a produrre delle linee di rosato, anche cercando vitigni più vocati, magari autoctoni, puntando tutto sulla comunicazione, che sappiamo essere dispendiosa e complessa, soprattutto quando bisogna convincere il consumatore a superare certi luoghi comuni (l’11% pensa ancora che sia una combinazione di rosso e bianco).
Diverse sfumature di rosato |
La terza edizione, in terra salentina, ha visto la partecipazione di 245 cantine in rappresentanza di tutte e venti le regioni italiane, 319 le etichette in gara, premiando con le tre Medaglie i primi tre classificati per tipologia e con il Diploma di merito ex-aequo tutti quelli con un punteggio di almeno 80/100, ma, di là dal valore formale del premio, l’obiettivo di questo concorso, come specificato nella sua mission, è valorizzare le migliori produzioni nazionali, per favorirne conoscenza e diffusione. Anche il piccolo Molise, con le sue poche etichette di rosato, per il terzo anno consecutivo, porta dei riconoscimenti che impreziosiscono quelli che sono i risultati lusinghieri dell’ultimo Vinitaly o del Concorso Mondiale di Bruxelles, giusto per citare gli ultimi successi. Dettaglio non trascurabile, per il terzo anno di fila, è il Diploma di merito per Terre degli Osci IGT Rosato “Aere” 2011 della Società Cooperativa San Zenone di Montenero di Bisaccia, che dimostra come si possa fare qualità anche in contesti più ampi, come una Cantina Sociale, quando si fanno scelte competenti e oculate – l’azienda non è nuova a premi – su un territorio che non ha nulla da invidiare al vicino Abruzzo. Loro si che meriterebbero il riconoscimento di “Benemerito dell’enologia” assegnato ogni anno al Vinitaly, per ogni Regione, con il premio “Can Grande alla Scala”.
Aere rosato San Zenone |
Non stupisce, poi, l’altro vino premiato, non tanto per un debole personale per lo stesso, ma quanto per l’azienda che rappresenta, la Borgo di Colloredo di Campomarino dei fratelli Enrico e Pasquale Di Giulio, ormai una solida realtà non solo regionale, che dopo l’ennesimo exploit all’ultimo Concorso Mondiale di Bruxelles, con due Medaglie d’Argento grazie al Gironia rosso Riserva 2007 (DOC Biferno) e alla Falanghina 2013 (DOC Molise), porta a casa un importante riconoscimento per il Gironia rosato 2013 (DOC Biferno). Il secondo “Itinerario del gusto”, nell’ambito del progetto “Un Molise Extra-Ordianrio”, che si svolgerà sabato 7 giugno, farà tappa, tra gli altri, proprio presso l’azienda di Campomarino.
Gironia rosato Borgo di Colloredo |
Questi risultati lusinghieri ormai non stupiscono più, anzi, sono forieri di cambiamenti necessari all’interno del comparto regionale, ci riferiamo alla necessità di adeguare le strategie secondo questi mutamenti, lo chiedono i produttori con i loro successi, lo chiede il Molise e i molisani stanchi di aspettare. Certo, non è un percorso facile, ma vanno fatte scelte importanti, anche rivolte a far diffondere la cultura del vino, per farne aumentare il consumo quotidiano, ormai ai minimi storici, avvicinando soprattutto le nuove generazioni e le tipologie come il rosato o i vini frizzanti, meno impegnativi e che ben si accompagnano agli stili di vita dei giovani.
Sebastiano Di Maria
molisewineblog@gmail.com
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