“Ho appena letto il bando della Regione Molise riguardante “Concessione di contributi a sostegno di progetti per la promozione del vino italiano sui mercati dei Paesi terzi” ed ho avuto subito la sensazione di un’altra delle tante occasioni perse se (mi auguro di no) si vanno a spartire le risorse a disposizione o a dare solo a chi – produttori e/o trasformatori e/o commercianti di vino, consorzi di tutela, organizzazioni professionali, interprofessionali o di produttori riconosciute, soggetti pubblici – ha la possibilità di impegnarsi per un progetto almeno di centomila euro, sapendo di avere un contributo pari al 70% delle spese ammesse e rendicontate”.
Fonte: UIV |
Senza scendere nei dettagli della normativa, cosa che esula dall’obiettivo di quest’articolo, di cui potete trovare ampia e organica spiegazione sul web, il punto su cui voglio soffermarmi riguarda la dotazione finanziaria riguardante la Regione Molise. Dalla tabella si evince che, per la promozione verso paesi terzi, sono disponibili 433.482 €, circa il 30% della dotazione totale, cui si aggiungono quelli per la ristrutturazione dei vigneti, vendemmia verde e investimenti. Vista la prossima scadenza del bando, precisamente il 28 di giugno, mi sono messo alla ricerca, con i potenti mezzi che la tecnologia offre, il bando che Di Lena cita relativo al Molise di cui, aimè, non ho trovato alcuna traccia. Ho fatto una ricerca bibliografica, cercando di ottenere uno storico sul tipo d’investimento nel nostro paese e, purtroppo, mio malgrado, ho fatto una brutta scoperta: la Regione Molise, secondo elaborazione di dati Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, nel triennio 2009-2011, non ha speso i fondi per la promozione in paesi terzi, cosa confermata anche per il 2012.
“Si tratta di mettere insieme tutti i soggetti per valutare la possibilità di dar vita a uno strumento comune necessario per spendere al meglio le risorse e, nel contempo, offrire ai produttori l’opportunità di conquistare uniti un mercato”.
E ancora:
“Uno strumento che vede partecipe i soggetti considerati dal bando, con tutti i produttori protagonisti di un progetto di promozione e valorizzazione dei nostri vini e, con essi, del Molise, che ha come priorità la creazione di una squadra capace di programmare – sulla base di una scelta concordata con la Regione di uno o, al massimo, due mercati esteri – le iniziative che permettono di far conoscere il Molise e i suoi vini, ai fini di una commercializzazione degli stessi”.
Lo stesso, poi, indica quali potrebbero essere i mercati su cui puntare, come il Canada, che è uno tra i primi importatori di vino italiano nel mondo e dove è anche forte la presenza d’italiani e di comunità molisane. Alle sue considerazioni, pienamente condivisibili, aggiungo che, proprio per i numeri piccoli che caratterizzano la nostra produzione, la possibilità di puntare a un mercato dove il Brand Italia è forte, potendo offrire, rispetto alle altre realtà italiane, la crescente qualità delle produzioni associata a tutto quello che il Molise può offrire in termini di cultura, arte, archeologia e territorio rurale di qualità, in concreto sconosciuta, può essere un’arma vincente.
Scorcio di paesaggio molisano |
L’appeal può essere rafforzato proponendo l’olio extravergine d’oliva, il tartufo e tutto quello che possa dare risalto a l’immagine di una “città regione”, ossia la possibilità di toccare con mano quello che offre in nostro paese in poche decine di chilometri quadrati, con tante cose in poco spazio, una ricchezza da scoprire, un unico contenitore che racchiuda tutto, un unico brand, un unico messaggio condiviso. Probabilmente, questo è l’anello debole, la nostra vera tara, nel senso che è già difficile trovare accordo tra produttori di vino, figuriamoci tra soggetti eterogenei. Ecco che deve entrare in gioco la programmazione istituzionale, penso alle azioni che vorrà intraprendere il neoeletto Assessore all’agricoltura, giovane e particolarmente sensibile alla realtà produttiva regionale, alle Camere di Commercio e soprattutto ai produttori, che sono i soggetti principali dell’azione, cercando la condivisione attorno ad un’unica associazione, consorzio o quant’altro faccia squadra, rete e condivisione. “Il Molise può essere qualcosa di nuovo” (Rossano Pazzagli).
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