“E Jecche a maije mije Dde le Defenze…E l’uoreje ja specate, lu grane mo cumenze”, sono i primi versi del canto, “Maije Dde le Defenze”, eseguito il 1 maggio a Lucito, in una splendida festa , fortemente ancorata ai bisogni e i valori della millenaria cultura agro-pastorale della gente molisana. Col canto, si augura a tutti buona salute e l’abbondanza alimentare. Il canto è effettivamente associato ad una questua: la gente dona prodotti genuini della nostra terra che vengono poi consumati dai cantori e dai musicanti. Un piccolo pagliaio, di circa 60 kg, costruito con giunchi e altre essenze vegetali, adorno di fiori, e primizie quali fave, con in cima rami di ginestra in fiore, è portato, smuovendosi danzando per le vie del grazioso centro del medio Molise, da un uomo, ed è accompagnato dai cantori e musicanti che eseguono il canto “Maije Dde le Defenze” . La tradizione è antichissima! L’arciprete Gennaro Piedimonte nel suo libro del 1899, “Notizie civili e religiose di Lucito” ( ed. Colitti), scrive : “ Da tempo immemorabile nel primo maggio si fa una festa floreale, quasi saluto alla primavera…”Dopo la descrizione del pagliaio, don Gennaro Piedimonte cita anche gli strumenti utilizzati per l’esecuzione del brano musicale: zampogna, tamburelli e castagnole.
In questi giorni L’Ecomuseo Itinerari Frentani ha incontrato, durante le prove, i cantori del “Maije Dde le Defenze”. I musicisti e i cantori ci hanno guidato nella scoperta del brano musicale e della festa. I membri dell’associazione Altair ci hanno raccontato che, da ricerche effettuate con gli anziani, è emerso che, agli strumenti musicali citati da don Gennaro Piedimonte, va aggiunto il bufù, utilizzato nel passato per accompagnare il canto. Inoltre dalla testimonianza di un anziano, Michele Di Carlo, è stato possibile ricostruire la “ scupina”: non una particolare zampogna (con chanter di canna), ma una particolare canna che opportunamente intagliata, diventa un’ancia e soffiandoci dentro emette una sola nota che fa da bordone e accompagna il canto.
In realtà la festa, per lo spopolamento, in seguito ai fenomeni migratori, rischiò la definitiva scomparsa. Tuttavia nel 1997, l’associazione culturale Altair, sulla base dei racconti degli anziani, la ricerca di documenti tra cui il testo precedentemente citato, rilanciò con successo l’antichissima manifestazione che ormai, da quindici anni, viene celebrata senza interruzioni. La melodia e il testo del canto “Maije Dde le Defenze” è stato conservato anche grazie al prezioso lavoro del compositore e pianista Vittorio de Rubertis. Lo studio musicologico del Maestro Vittorio de Rubertis, fu pubblicato nel 1920(vol XXVI, fascicolo n°1), nella “ Rivista Musicale Italiana”.
Lucito, nel passato, era uno dei centri del Circondario di Larino e proprio un celebre larinese si occupò della festa “Maije Dde le Defenze”. Infatti, il musicista e compositore larinese Adriano Lualdi, nel 1938, compose un’opera dal titolo “ Samnium” con brani sinfonici improntati al clima da festa di strapaese.
L’opera si compone di tre parti: I Mietitori di Vasto, La canzone della vecchia Larino e , per l’appunto, Il maggio della Defensa.
Quest’anno, il “Maije Dde le Defenze”, a cura dell’associazione Altair e della Pro loco di Lucito, si svolgerà il 1 maggio 2012, dalle ore 15.30: il ritrovo è previsto presso la palestra comunale di Lucito.
Per immergersi nei profumi della Primavera, vivere l’atmosfera di una festa arcaica, gustarsi i nostri prodotti genuini, ascoltare canti antichi della nostra cultura popolare non si deve assolutamente perdere l’occasione di partecipare ad una delle feste più genuine della regione: il 1 maggio, tutti a Lucito!
Marcello Pastorini ( Ecomuseo Itinerari Frentani)
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