Lo stile è l’originale espressione di un periodo culturale, di un prodotto, di un modo di fare musica o di vestirsi. Ci chiediamo se il vino prodotto oggi in molte zone italiane, ne trasmette uno riconoscibile. Purtroppo la risposta è negativa: il nostro Paese presenta una molteplicità di stili, non solo tra le diverse Denominazioni, ma addirittura tra i vini di una stessa DOC, dove la tipologia dei vini prodotti spazia tra un gusto internazionale ed il ritorno ai vitigni autoctoni. Mettiamoci nei panni di un consumatore straniero in procinto di degustare un Cabernet dal gusto vanigliato o uno Chardonnay dall’impronta legnosa prodotti in Italia o in un qualsiasi luogo del mondo, assieme ad un vino toscano, piemontese o veneto: il mercato internazionale costruito con abilità dai Paesi del Nuovo Mondo sul modello francese, ha decisamente condizionato le scelte tecniche dei produttori italiani che pur di correre dietro ai gusti altrui hanno abbandonato il loro stile.
Un grande artista ha affermato che per diventare universali è necessario essere locali: il vino italiano ha bisogno di non perdere il suo stile originario. Fortemente connessa al territorio, è la produzione dei vini cosiddetti “etici”, espressione della viticoltura biologica e biodinamica. Il termine “eco-compatibile” nasconde, però, il tentativo di esorcizzare la crescente banalizzazione del vino nel mondo e di offrire l’occasione ad una ristretta cerchia di consumatori di distinguersi attraverso la scelta di questi vini. Nell’eterno dualismo tra conservatorismo e progressismo, queste espressioni di viticoltura di moda presentano aspetti interessanti per il rispetto integrale della complessità del terreno.
Anche la comunicazione ha un ruolo importante da svolgere nella trasmissione dei valori positivi del vino italiano in chiave ermeneutica. La comunicazione si identifica oggi in quel pensiero unico che pretende di regolare i comportamenti produttivi della viticoltura europea tradizionale, che non a torto si oppone ad una colonizzazione che, attraverso la stampa specializzata dei Paesi del Nuovo Mondo, tende a delegittimarne i valori ed a creare i presupposti presso i consumatori di un’immagine del vino globalizzata e standardizzata.
Fonte: Tre Bicchieri Gambero Rosso (articolo a firma del Prof. Attilio Scienza)
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