Sabato 21 marzo, a San Felice del Molise, uno dei tre comuni molisani a minoranza etnico-linguistica croata, dal colle da cui si erge e domina , con uno sguardo, i monti della Majella fino al mare e al Gargano, si è svolto l’evento divulgativo “l’arte del potare molisano”, curato dall’Arsiam, l’agenzia per lo sviluppo agricolo della Regione Molise. Giunto alla sua undicesima edizione, in un percorso itinerante tra paesaggi olivicoli e cultivar autoctone, sotto l’attenta guida di Maurizio Corbo, funzionario del relativo ufficio olivicolo, la manifestazione, che dopo un rodaggio più che consolidato – lo dimostrano il numero di partecipanti e l’attenzione che la precede tra addetti – diventa uno dei punti di riferimento della cultura olivicolo-olearia molisana, oltre che eleggere i “maestri potatori” che rappresenteranno la Regione nel concorso nazionale “Forbici d’Oro”. Oltre 70 i partecipanti che si sono sfidati, presso l’azienda di Travaglini Antonio, con l’ausilio di forbici e seghetti, per “disegnare” piante che producano olive di qualità, perché potare è un’arte.
La squadra dei potatori pronti per la gara |
Da sinistra, Sebastiano Delfine (Università del Molise) e Enrico Maria Lodolini (Università Politecnica delle Marche), giudici della gara. A destra, Maurizio Corbo dell’Arsiam. |
Un’arte, quella della potatura, che si insegna anche a scuola, presso l’Istituto Tecnico Agrario di Larino, l’unico della Regione, che da molti anni offre alla manifestazione un gruppo di giovani agguerriti e fortemente motivati, legati alla terra, che ne sono espressione, ma anche futuro. Quest’anno, attraverso un percorso dedicato, sotto la guida di Matteo Lamanna e Elisabetta D’Ercole, docenti dell’Istituto, e l’esperienza sul campo del collaboratore Giuseppe Barone, la squadra di ragazzi dell’Istituto, ha letteralmente sbaragliato la concorrenza, occupando le prime sei posizioni della graduatoria (9 tra i primi 10; 12 tra i primi 15), quelle che danno accesso alla finale del 10 e 11 aprile in provincia di Siracusa. La potatura dell’olivo a vaso policonico, anche attraverso l’ausilio di agevolatrici, ha diversi vantaggi, come una facile gestione della pianta, maggiore insolazione e passaggio dell’aria, che sono la chiave per olive o olio di qualità, ma anche non utilizzo delle scale, quindi, maggior rendimento, minor spesa e qualità elevata.
Il vincitore della gara, Di Giuseppe Domenico dell’Istituto Agrario di Larino |
I primi sei classificati, che parteciperanno alla fase finale, e relativo punteggio:
- DI GIUSEPPE Domenico (29,4)
- GUGLIELMI Francesco (26,4)
- DI BARTOLOMEO Samuele (26,2)
- TRIVISONNO Antonello (26)
- DI MARIA Mattia (25)
- ANGELOZZI Armando (25)
Il Molise è ricco di olivi, e queste piante, spesso, sono in stato di “abbandono” perché le campagne si sono via via spopolate, con il rischio di perdere un patrimonio straordinario in biodiversità, oltre che di paesaggio. Riavvicinarsi alla coltura dell’olivo, vuol dire riavvicinarsi alla cultura, riscoprire la nostra storia, preservare il paesaggio, perché il “Molise è terra d’olio“, perché “i giovani sono la nostra salvezza“.
Scatti dell’evento
Sebastiano Di Maria
molisewineblog@gmail.com
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