DAL VINO MEDIATICO AL VINO 2.0
In un mondo dove la comunicazione scorre sempre più veloce attraverso i social, pervasa dal concetto di viralità, relegando quella su carta stampata a un cult per una piccola fetta di nostalgici, il mondo del vino, il motore del nostro comparto agroalimentare, per certi versi, sembra essere ancora un’isola felice per gli editori. Per quanto tempo ancora? Sarà vera gloria? di Sebastiano Di Maria (editoriale da Teatro Naturale) Mentre buyer e opinion leader internazionali fanno un uso smodato del web 2.0 e i paesi del nuovo mondo enologico sono quelli che meglio lo interpretano, i nostri produttori, invece, si affidano spesso alla comunicazione su carta stampata o attraverso le recensioni sulle immancabili guide di settore, tant'è vero che, nel nostro paese, il loro numero si consolida ulteriormente con new entry di tutto rispetto, in parte figlie di lotte intestine e scissioni varie tra operatori, ma anche di giornalisti cui stava
UNA TINTILIA TRA I PRIMI 25 VINI ITALIANI
Nei giorni scorsi è stata presentata a Milano, in anteprima nazionale, VITAE, la nuova guida italiana ai vini 2015 dell’Associazione Italia Sommelier, che per com'è organizzata e per la forza della maggiore associazione di settore, è stato l’evento dell’anno o, se vogliamo, la degustazione dell’anno. Sono 2000 le aziende recensite nella guida, per un volume di oltre 2000 pagine, di cui, i 400 migliori prodotti premiati con quattro viti, sono stati proposti al pubblico nella degustazione. Mentre c’è chi si affanna a produrre guide “essenziali”, citando solo produttori e vini che realmente valgono la pena provare (secondo l’autore), senza neanche farsi sfiorare dall'idea che forse c’è anche altro che meriterebbe palcoscenici più importanti, ecco che l’Ais, con un lavoro importante, istituisce anche un premio speciale, il Tastevin, riservato a 25 vini. Si tratta di “vini che hanno contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio d’origine, che rappresentano modelli di
VENDEMMIA, MERCATO E STRATEGIE FUTURE IN MOLISE
Confermate le previsioni che avevano preannunciato un calo del 25-30 per cento nella produzione rispetto al 2013. L’esperto Sebastiano Di Maria, corrispondente della testata "Il Corriere vinicolo", traccia un quadro complessivo del settore vitivinicolo molisano, parlando anche delle prospettive future. «Purtroppo le condizioni meteo si sono mostrate non proprio favorevoli anche durante il periodo estivo, quando erano necessarie giornate assolate, invece di pioggia e basse temperature», commenta l’esperto nell'intervista. di Alessandro Corroppoli La mano lunga della crisi si è spinta sino a toccare anche uno dei settori che meglio di altri aveva ammortizzato i colpi della depressione economica e sociale, l’agricoltura. Le previsioni pre-vendemmiali, fatte a cavallo tra agosto e settembre, preannunciavano la possibilità di un calo di quantità di uva prodotta pari a circa il 15 per cento, su scala nazionale, rispetto all’annata precedente. E del 25-30 per cento su scala regionale. Previsioni, purtroppo, confermate da Sebastiano Di Maria,
VINO & OLIO PER UNIRE E VINCERE
Locandina Invito convegno Sebastiano Di Maria molisewineblog@gmail.com