205, 2012

“MAIJE DDE LE DEFENZE”: E' ARRIVATA LA PRIMAVERA

By |maggio 2nd, 2012|Categories: MoliBlog|Tags: |0 Comments

“E Jecche a maije mije Dde le Defenze…E l’uoreje ja specate, lu grane mo cumenze”, sono i primi versi del canto, “Maije Dde le Defenze”, eseguito il 1 maggio a Lucito, in una splendida festa , fortemente ancorata ai bisogni e i valori della millenaria cultura agro-pastorale della gente molisana. Col canto, si augura a tutti buona salute e l’abbondanza alimentare. Il canto è effettivamente associato ad una questua: la gente dona prodotti genuini della nostra terra che vengono poi consumati dai cantori e dai musicanti. Un piccolo pagliaio, di circa 60 kg, costruito con giunchi e altre essenze vegetali, adorno di fiori, e primizie quali fave, con in cima rami di ginestra in fiore, è portato, smuovendosi danzando per le vie del grazioso centro del medio Molise, da un uomo, ed è accompagnato dai cantori e musicanti che eseguono il canto “Maije Dde le Defenze” . La tradizione è

2804, 2012

UN'OCCASIONE PERSA

By |aprile 28th, 2012|Categories: MoliBlog|Tags: , , |4 Comments

Come avevo in parte anticipato, con questo articolo si chiude il discorso sul vino biologico, sperando di aver fornito, in maniera organica e comprensibile, un aiuto concreto a capire quali sono gli sviluppi e le implicazioni della nuova normativa e forse, cosa più importante, quali sono le applicazioni di cantina che concorrono nella determinazione qualitativa di un vino in generale. Non mi stancherò di ribadire che non si tratta di un articolo puramente tecnico, ma bensì di un compendio di un mondo particolarmente complesso, come quello enologico, con l’obiettivo di educare ad un consumo consapevole.La problematica fondamentale nei vini in generale, ed in particolare per quelli biologici, è l’utilizzo dei solfiti durante la vinificazione. Come già avevo anticipato nel primo articolo a tema, questa normativa non ne ha di fatto ridotto in maniera sostanziale l’impiego, perchè in definitiva c’è una differenza di appena 20 mg/litro tra i biologici e i

2404, 2012

QUANDO LA DEGUSTAZIONE DIVENTA POESIA: UN AFFLATO VULCANICO PODEROSO, APPARENTEMENTE EMPIREUMATICO

By |aprile 24th, 2012|Categories: MoliBlog|Tags: |0 Comments

Nel percorrere le sue rotte “scure” (pure nel colore, nero melanzana) nessun particolare verrà tralasciato, tanta la chiarezza. D’altro canto l’ostentazione non abita qui. Casomai la naturale, incontenibile vitalità di un vino forte, d’animo e d’attributi, che intende parlar chiaro. La timbrica aromatica è intensa, caratterizzata, profonda: brace di camino spento, terriccio, “massicciata di ferrovia” e tanto pepe ad emergere da un fruttato maturo, ben “impresso”, senza sbrodolature, dai risvolti affumicati. Un afflato vulcanico poderoso in questo naso qua, apparentemente empireumatico, per la verità solo e soltanto fedele traduttore di una terra che non puoi non immaginare senza quegli umori, senza quegli odori. Ti illudi stia tutta qui, in un naso di carnosa (e carnale) consistenza. Di quelli che non dimentichi. Al palato un’energia superiore. E una sapidità salmastra ad allungare le trame. Senza che mai si debordi, con un senso della freschezza e dell’equilibrio ammirevoli, nonostante le apparenze. Al

1804, 2012

TINTILIA: DALLE ORIGINI AD OGGI

By |aprile 18th, 2012|Categories: MoliBlog|Tags: , |0 Comments

Anche il Molise, una delle più piccole realtà vitivinicole del panorama nazionale con appena 5900 ha di superficie vitata (dati Istat 2010), si è proposta alla ribalta del mercato nazionale e non attraverso una nuova identità acquisita con l’individuazione di un proprio vitigno autoctono, intimamente legato al prorio territorio e alle tradizioni storico-culturali, il Tintilia. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire come il Tintilia sia passato dall’anonimato o, ad essere più precisi, dall’essere identificato come sinonimo di Bovale sardo e Bovale grande (gruppo delle tintorie) secondo il Registro Nazionale dei Vitigni, fino a pochi anni or sono, per arrivare al disciplinare DOC “Tintilia del Molise”, contenuto nella Gazzetta Ufficiale n.139 del 17 giugno 2011 e approvata con il decreto ministeriale del 1° giugno 2011.  Mosaico di una Domus rinvenuta a Larino con tralci di vite, grappoli e pampini Per quanto riguarda le origini, l’ipotesi più accreditata fino a

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http://www.scuoladelgusto.net/molise-blog/page/77